Alcuni ricercatori fondatori di Rebèl, Pescarolo 2008 (Massimo Pirovano)
Alcuni ricercatori fondatori di Rebèl

Alcuni ricercatori fondatori di Rebèl, Pescarolo 2008 (Massimo Pirovano)

Rebèl

Tra il 2005 ed il 2006 è nata, per iniziativa di alcuni ricercatori e conservatori attivi nei musei della regione, la Rete dei Musei e dei Beni Etnografici Lombardi (REBÈL) con lo scopo di attuare obiettivi comuni in campo scientifico, promozionale e didattico.

La rete Rebèl si è costituita attraverso l’accettazione da parte degli enti proprietari dei vari musei aderenti di un protocollo d’intesa che compendia le finalità dell’associazione.

Un patrimonio documentario di grande valore

L’idea di dar vita a Rebèl ha preso le mosse dalla constatazione che i musei etnografici lombardi possiedono un patrimonio documentario di grande valore scientifico e di notevole significato sociale, in virtù del lavoro di raccolta, di ricerca, di studio e di divulgazione che questi istituti hanno svolto negli anni e continuano a svolgere – spesso grazie all’opera fondamentale di appassionati e di personale volontario.

Alla creazione di Rebèl non è altresì estranea la coscienza della condizione di debolezza e di fragilità di questi musei rispetto a quelli dedicati ad altri beni culturali, come quelli archeologici, storici, artistici o scientifici, che dispongono di una tradizione di tutela più antica.

Massimo_Pirovano_intervista_Aldo_Mandelli

Collaborazioni

La Rete si giova tuttavia di rapporti scientifici con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo-Etno-Antropologici (SIMBDEA), con l’Associazione Italiana per le Scienze EtnoAntropologiche (AISEA) e con l’Associazione dei Musei Agroetnografici (AMA), con l’ Archivio della Comunicazione Orale (ACO) e l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) della Regione Lombardia, oltre che con autorevoli centri universitari di ricerca e musei nazionali ed internazionali.

La Rete persegue i seguenti obiettivi:

  • coordinare i servizi di informazione al pubblico sui singoli musei e raccolte museali e sulla loro attività, anche grazie all’attivazione in internet di una rete virtuale;

  • sviluppare il lavoro di catalogazione dei beni materiali e dei documenti sui beni immateriali, custoditi nelle collezioni e negli archivi cartacei, sonori e visivi dei singoli musei;

  • realizzare un thesaurus degli inventari e dei cataloghi dei reperti materiali e dei documenti sui beni immateriali posseduti dai singoli musei;

  • verificare la possibilità di realizzare una struttura centralizzata per la bonifica e il restauro degli oggetti della cultura materiale dei vari musei;

  • promuovere un seminario permanente per la formazione e l’aggiornamento del personale, per il coordinamento delle ricerche, per la riflessione sui problemi e il ruolo sociale dei musei etnografici nella società contemporanea;

  • realizzare progetti coordinati di ricerca e di esposizione, mettendo in rete le competenze scientifiche presenti nei musei e sviluppando i rapporti con le Università e i musei DEA (Demo-Etno-Antropologici), anche a livello nazionale e internazionale;

  • coordinarsi con musei di altro genere (archeologico, storico, naturalistico, artistico, tecnologico, ecc.) per sviluppare approcci interdisciplinari ai temi indagati dai musei etnografici lombardi;

  • promuovere i contatti e gli scambi con i musei antropologici presenti sul territorio nazionale, favorendo lo sviluppo di iniziative condivise;

  • proporsi come interlocutrice a tutti gli enti pubblici preposti alla valorizzazione dei beni DEA, e in particolare alla Regione Lombardia ed alle Soprintendenze per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, in modo da concorrere alla qualificazione scientifica degli investimenti e dell’attività dei musei etnografici lombardi;

  • coordinare le proprie azioni con quelle di altri Gruppi di lavoro della Regione Lombardia impegnati nella qualificazione del ruolo e dei servizi museali.